Arte Segni e Memoria

L’ex bowling, bene confiscato alla ‘ndrangheta, diventerà un Centro di Aggregazione Giovanile polivalente, in grado di ospitare attività di formazione permanente. Ad oggi abbiamo ottenuto uno sgombero collettivo di circa 70 slot machine e la realizzazione di un “campo della legalità”.

 

 

Ambito:

Antimafia sociale e legalità democratica

Referente:

Dominella Trunfio

Sito web:

www.arcireggiocalabria.it

 

Descrizione:

 Nel 2015, dando seguito a una procedura sperimentale posta in essere dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, l’Arci provinciale di Reggio Calabria ha ricevuto in affidamento un immobile, un ex bowling/sala giochi e scommesse, allora ancora sotto sequestro preventivo, oggi passato in confisca definitiva.
LO SPAZIO. Si tratta di uno dei tantissimi beni immobili sequestrati al famigerato Gioacchino Campolo, il cosiddetto “re dei videopoker”, finito nel mirino della Dda a partire dal 2008 per i suoi rapporti organici con la ‘ndrangheta. Nell’immenso patrimonio sequestrato dalla Guardia di Finanza figurano anche numerose opere d’arte di cospicuo valore (tra l’altro ben 102 quadri del valore di 8 milioni, da De Chirico a Guttuso, passando per Migneco, Ligabue e Salvador Dalì).
A pochi chilometri dal centro cittadino, la sala giochi ha rappresentato il fulcro degli affari di Campolo nell’ambito dei videopoker. Situato di fronte a due scuole e nelle vicinanze di numerosi altri istituti scolastici, è stato un simbolo di un modello culturale degradante e pericoloso, alimentando la dispersione scolastica, le ludopatie, la devianza giovanile.

L’IDEA

L’ex bowling diventerà un Centro di Aggregazione Giovanile polivalente, in grado di ospitare attività di formazione permanente, una biblioteca-sala studio, un internet point gratuito, un social bar, eventi, attività culturali, proiezioni, mostre, esibizioni artistiche, gruppi di coprogettazione e cantieri didattici.
IL PROGETTO: ARTE, SEGNI e MEMORIA

Agire al livello dell’immaginario per affermare una visione della società antitetica alle logiche mafiose, aperta e plurale, democratica e inclusiva. Disseminare i segni della memoria per indicare una via possibile, il dovere della scelta, il diritto a un’alternativa. Una strategia che non può non puntare fermamente sul valore educativo dell’arte. L’idea è quella di guidare il visitatore-utente attraverso una serie di percorsi che stimolino una riflessione sui due macro-temi di riferimento dell’associazione: l’antindrangheta e il Mediterraneo.

A un primo livello, ogni sala del sito sarà dedicata a una vittima delle cosche reggine, sottolineando tale scelta con delle microinstallazioni evocative e dei pannelli esplicativi. Parallelamente, lungo le condotte dell’areazione che scorrono lungo l’intera struttura, saranno inseriti degli oggetti/opere/segni che rimandino al lungo viaggio dei migranti e soprattutto alle similitudini culturali delle popolazioni mediterranee.

A un secondo livello, l’idea è quella di incastonare nell’arredamento funzionale della struttura delle installazioni semipermanenti (dando magari nuova vita agli arredi della sala giochi) da realizzare coinvolgendo il mondo artistico locale, nazionale, mediterraneo, attraverso un concorso di idee, utilizzando così le opere come veicolo emozionale di un messaggio profondo.
Ad oggi abbiamo ottenuto uno sgombero collettivo di circa 70 slot machine, tavoli da biliardo e video giochi presenti nell’immobile e la realizzazione di un “campo della legalità” con la funzione di cantiere didattico formativo e  che ha visto la partecipazione di più di 24 giovani provenienti da diverse regioni italiane.
L’idea progettuale, i servizi previsti, la suddivisione degli spazi interni sono il frutto di un percorso di progettazione partecipata realizzato con i giovani del “campo della legalità” e con gli studenti dell’Istituto Industriale “Panella- Vallauri” di Reggio Calabria.