Questa è la storia di una ragazza di nome A.
È solare, brillante, curiosa. E, come tantissime altre ragazze nigeriane, ha affrontato il viaggio in mare per un futuro migliore in Italia. Una scelta non sempre facile, ma quasi sempre necessaria.
A, è molto riservata. Non ci ha mai raccontato la sua storia nei dettagli e forse non è importante che lo faccia: troppo spesso leggiamo storie di violenza e discriminazione e molto meno frequentemente storie di rivalsa e di successo. Qui – oggi – vogliamo dare spazio alle seconde piuttosto che alle prime.
A, infatti, tramite il progetto Sprar di Montesilvano, in collaborazione con il Comitato Provinciale Arci Pescara, partecipa al “Progetto Puoi”, un progetto che ha come obiettivo quello di inserire persone migranti nel mondo del lavoro attraverso tirocini formativi specifici.
L’ARCI Pescara gestisce, ormai da anni, chioschi su spiagge libere. I chioschi sono diventati centri di aggregazione sociale e di opportunità per tutti.
È così che A. viene inserita nel team che, ogni giorno si sveglia e comincia il turno di lavoro presso uno dei chioschi.
Musica, divertimento, ma anche dibattiti culturali e politici, formazioni, laboratori, letture pubbliche…ma soprattutto tanta accoglienza, per tutte e tutti! Una nuova opportunità di vita insomma!
Per A. è stato questo: accoglienza clienti, bar, gestione eventi, ma in realtà ha avuto modo di incontrare i suoi limiti per superarli, conoscere gli altri e sé stessa. Comprendere le sue passioni, come studiare l’italiano e perseguirle.
Vogliamo pensare che grazie alla sua esperienza al chiosco, fatta di sorrisi, abbracci, musica e divertimento, oltre che alla formazione e al lavoro, sia riuscita a guardare il mare con altri occhi: non solo fuga e pericolo, ma anche vita e felicità.